Il burnout è un fenomeno sempre più diffuso nella società moderna, caratterizzato da uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da stress prolungato eccessivo. Spesso lo si associa al lavoro, ma può valere anche per lo studio, la genitorialità, la maternità e via dicendo.
Questo articolo esplorerà il significato del burnout, le varie tipologie, le cause, i sintomi e i dati statistici relativi all’Italia, fornendo una panoramica completa del problema.
Cosa significa “Burnout”?
Il termine burnout, introdotto per la prima volta dallo psicologo Herbert Freudenberger nel 1974, descrive una condizione di stress cronico legato al lavoro che porta a esaurimento fisico ed emotivo, cinismo, distacco dal lavoro e ridotta efficacia professionale.
È riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una sindrome legata al lavoro, non come una condizione medica.
Quali sono le tipologie di Burnout?
Il burnout può manifestarsi in diverse forme, a seconda del contesto e delle cause sottostanti.Le principali tipologie sono:
Burnout da Sovraccarico
Il burnout da sovraccarico si manifesta quando le richieste lavorative superano costantemente le risorse e le capacità di una persona. Questo tipo di burnout è comune in ambienti di lavoro ad alta pressione dove le aspettative sono elevate e il carico di lavoro è spesso insostenibile.
Le persone colpite possono sperimentare sintomi come affaticamento cronico, disturbi del sonno, e problemi fisici come mal di testa e dolori muscolari. A livello emotivo, si sentono sopraffatti e ansiosi, mentre la loro performance lavorativa cala drasticamente.
Dal punto di vista scientifico, il burnout da sovraccarico è spesso legato a una risposta allo stress cronico. L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) è costantemente attivato, portando a livelli elevati di cortisolo che possono influire negativamente sul sistema immunitario, sul sonno e sulle funzioni cognitive.
Per affrontare il burnout da sovraccarico, è importante adottare strategie che possano esserci d’aiuto, come ad esempio strategie gestione del tempo, organizzazione del lavoro e delegare compiti quando possibile. Naturalmente anche le pause e i periodi di riposo adeguati non vanno ignorati. Inoltre, cercare supporto psicologico può aiutare a gestire lo stress e sviluppare strategie di coping efficaci.
Sintomi del Burnout da Sovraccarico:
- Affaticamento cronico
- Disturbi del sonno
- Problemi fisici
- Esaurimento emotivo
- Irritabilità e ansia
- Riduzione della performance
Burnout da Negligenza
Il burnout da negligenza si verifica quando un individuo si sente inefficace e senza supporto nel proprio ambiente lavorativo. Può accadere in contesti dove c’è una mancanza di feedback positivo e di riconoscimento, o in ambienti di lavoro tossici caratterizzati da critiche costanti. Le persone affette da questo tipo di burnout spesso si sentono inutili, perdono motivazione e tendono a isolarsi socialmente.
Scientificamente, il burnout da negligenza è collegato al concetto di “impotenza appresa“, dove individui esposti a situazioni di fallimento continuo e mancanza di controllo sviluppano una convinzione di inutilità. Questa convinzione può portare a un abbassamento dei livelli di dopamina, influenzando negativamente l’umore e la motivazione.
Per contrastare il burnout da negligenza, è importante creare un ambiente di lavoro che offra supporto e riconoscimento. Partecipare a programmi di coaching può migliorare le competenze e l’autostima, mentre ricevere e dare feedback costruttivo può migliorare il senso di efficacia. Investire in opportunità di sviluppo e formazione professionale può anche aiutare a crescere professionalmente.
Sintomi del Burnout da Negligenza:
- Senso di inutilità
- Perdita di motivazione
- Isolamento sociale
- Autostima bassa
- Depressione
Burnout da Disimpegno
Il burnout da disimpegno si manifesta quando un individuo perde interesse e motivazione verso il proprio lavoro. Questo può accadere in lavori monotoni e ripetitivi che non offrono stimoli o opportunità di crescita. Le persone colpite da questo tipo di burnout diventano apatiche, sviluppano un atteggiamento cinico verso il lavoro e i colleghi, e la loro produttività diminuisce notevolmente. Spesso si verifica anche un aumento dell’assenteismo.
Questo tipo di burnout è legato a un lavoro che non offre significato o stimoli, portando a una riduzione della dopamina e della serotonina nel cervello, determinante per la motivazione e il benessere emotivo. Inoltre, l’assenza di novità e sfide riduce l’attività del sistema di ricompensa cerebrale.
Per combattere il burnout da disimpegno si possono introdurre varietà e nuove sfide nel lavoro quotidiano. Stabilire obiettivi di sviluppo professionale e personale può aiutare a mantenere l’interesse. È importante cercare attività lavorative che risuonino con i propri valori e interessi e favorire interazioni positive e collaborazioni tra colleghi per migliorare l’ambiente di lavoro.
Sintomi del Burnout da Disimpegno:
- Apatia
- Cinismo
- Bassa produttività
- Assenteismo
- Emotività spenta
Le Cause del Burnout
Il burnout è causato da una combinazione di fattori individuali e organizzativi.
1) Fattori Individuali
- Personalità: Persone con tendenze perfezionistiche o una forte dedizione al lavoro sono più inclini al burnout.
- Aspettative Irrealistiche: Avere aspettative eccessivamente alte o irrealistiche riguardo al proprio lavoro può portare a frustrazione e stress.
2) Fattori Organizzativi
- Carico di Lavoro Eccessivo: Un carico di lavoro insostenibile è una delle principali cause di burnout.
- Mancanza di Controllo: Sentirsi impotenti o avere poca autonomia sul proprio lavoro contribuisce significativamente allo stress.
- Supporto Insufficiente: La mancanza di supporto da parte dei superiori o dei colleghi può aumentare il rischio di burnout.
- Ambiente di Lavoro Tossico: Un ambiente di lavoro caratterizzato da conflitti, mancanza di comunicazione e relazioni negative può esacerbare il burnout.
I Sintomi del Burnout
Ne abbiamo già accennato, specificatamente per ogni tipologia di burnout lavorativo vista sopra, ma vediamo ora i sintomi generali. I sintomi del burnout possono essere suddivisi in tre categorie principali: fisici, emotivi e comportamentali.
1) Sintomi Fisici
- Affaticamento Cronico: Sensazione di stanchezza costante che non migliora con il riposo.
- Disturbi del Sonno: Difficoltà ad addormentarsi o sonno non ristoratore.
- Problemi di Salute: Aumento della vulnerabilità a malattie, mal di testa frequenti, dolori muscolari.
2) Sintomi Emotivi
- Esaurimento Emotivo: Sensazione di essere sopraffatti e incapaci di far fronte alle esigenze.
- Calo della Motivazione: Perdita di interesse e motivazione per il lavoro.
- Cinismo e Distacco: Atteggiamento negativo e distaccato verso il lavoro e i colleghi.
3) Sintomi Comportamentali
- Riduzione della Performance: Diminuzione dell’efficienza e della produttività.
- Isolamento Sociale: Evitamento di interazioni sociali e isolamento dai colleghi.
- Comportamenti Autodistruttivi: Aumento del consumo di alcol o altre sostanze, comportamenti impulsivi.
Dati Statistici in Italia
In Italia, il fenomeno del burnout è ampiamente riconosciuto e studiato.
Secondo la ricerca annuale svolta da BVA Doxa e Mindwork, il 76% dei lavoratori italiani ha sperimentato almeno uno dei principali sintomi di burnout, come sensazione di sfinimento, calo dell’efficienza lavorativa, aumento del distacco mentale e cinismo rispetto al lavoro. Questa percentuale è in crescita del 14% rispetto all’anno precedente.
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Il 76% dei lavoratori italiani ha sperimentato almeno un sintomo di burnout
I settori più colpiti includono:
- Sanità: Medici, infermieri e operatori sanitari sono particolarmente vulnerabili a causa delle lunghe ore di lavoro e dell’elevata pressione.
- Educazione: Insegnanti e personale scolastico affrontano carichi di lavoro pesanti e spesso una mancanza di supporto.
- Servizi Sociali: Operatori sociali e assistenti sociali spesso lavorano in contesti emotivamente drenanti.
Le donne sembrano essere più a rischio di burnout rispetto agli uomini, probabilmente a causa della combinazione di responsabilità lavorative e familiari.
Secondo un rapporto del Ministero della Salute, il 40% delle donne lavoratrici ha riportato sintomi di burnout, rispetto al 25% degli uomini.
Il burnout ha un impatto significativo sull’economia, con costi associati alla riduzione della produttività, all’assenteismo e ai costi sanitari.
Si stima che il burnout costi all’economia italiana miliardi di euro ogni anno.
Burnout al Lavoro: Cosa Fare
Abbiamo fin qui parlato di cosa sia il burnout, quali siano le sue caratteristiche, le cause e i sintomi, riportando alcuni dati e ricerche. Ma cosa fare se nella fase di burnout ci sei proprio tu?
Immagina di svegliarti ogni giorno sentendoti stanco, demotivato e sopraffatto dal pensiero di affrontare un’altra giornata lavorativa. Motivazione: non pervenuta.
Questi sono segnali comuni di burnout, una condizione che non solo riduce la produttività, ma può anche compromettere la tua salute fisica e mentale. Se ti trovi in questa situazione è ora di prendere misure concrete per affrontarlo e recuperare il tuo benessere.
Cosa Fare per Affrontare il Burnout
1. Riconoscere i Segnali
Il primo passo è riconoscere i segnali di burnout. Come abbiamo visto, il burnout può manifestarsi attraverso sintomi fisici (come mal di testa e problemi gastrointestinali), emotivi (come irritabilità e depressione) e comportamentali (come assenteismo e diminuzione della performance). Non ignorarli!
2. Parlare con un Professionista
Con tutta la buona volontà, non è possibile riuscire a dare la soluzione a tutti in un articolo del blog, perché ognuno di noi è un essere umano unico. Consultare uno psicologo può fornire il supporto necessario per affrontare il burnout. Può essere una valvola di sfogo, un supporto e un valido aiuto per capire come muoverti e cosa fare nel tuo caso specifico.
3. Gestire lo Stress
Adottare tecniche di gestione dello stress come la meditazione, la mindfulness, e la respirazione profonda può aiutare a ridurre i livelli di stress. Queste tecniche sono supportate da ricerche scientifiche che mostrano una riduzione dei livelli di cortisolo e un miglioramento del benessere emotivo.
4. Stabilire Limiti e Delegare
È importante imparare a dire di no e stabilire limiti chiari. Delegare compiti quando possibile può aiutare a ridurre il carico di lavoro e prevenire l’esaurimento.
5. Prendersi delle Pause
Fare pause regolari durante la giornata lavorativa e assicurarsi di avere tempo libero per rilassarsi e recuperare è importantissimo. Ogni tanto è bene ricordarsi di andare anche in vacanza e staccare completamente la spina.
6. Migliorare l’Ambiente di Lavoro
Cercare di migliorare l’ambiente di lavoro, creando spazi che promuovano la collaborazione e il supporto reciproco. Parlare con i superiori per discutere possibili modifiche al carico di lavoro o all’ambiente lavorativo può essere utile.
7. Esercizio Fisico e Alimentazione
Anche mantenere uno stile di vita sano attraverso l’esercizio fisico regolare e una dieta equilibrata può migliorare significativamente il benessere fisico e mentale. L’esercizio fisico è noto per rilasciare endorfine, che aiutano a ridurre lo stress e migliorare l’umore.
Conclusioni
Il burnout è una realtà preoccupante che, purtroppo, colpisce una vasta gamma di professionisti in Italia e nel mondo.
È essenziale riconoscere i segnali di allarme e adottare misure preventive sia a livello individuale che organizzativo.
La promozione di un ambiente di lavoro sano, il supporto psicologico e la gestione efficace dello stress possono contribuire a ridurre l’incidenza del burnout e migliorare il benessere generale dei lavoratori.
Fonti
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
- Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
- Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere (Onda)
- Ministero della Salute
- Pubblicazioni scientifiche su riviste di psicologia del lavoro e medicina del lavoro