Disturbi Alimentari: Come Riconoscerli e Affrontarli

Scritto da Angela - Disturbi

I disturbi alimentari sono condizioni psicologiche complesse caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da una preoccupazione eccessiva per il peso e la forma del corpo. Insorgono spesso durante l’adolescenza, soprattutto nelle ragazze, ma possono colpire chiunque.
Questi disturbi sono pericolosi e, se non trattati, possono portare a gravi complicanze fisiche e mentali.
In questo articolo andiamo ad analizzarli nel dettaglio.

1) Tipologie di Disturbi Alimentari

Dunque, bisogna precisare che esistono diversi tipi di disturbi alimentari.
Tra i principali vi troviamo:

  1. Anoressia Nervosa: Caratterizzata dal rifiuto di mangiare e dalla paura intensa di ingrassare, anche quando si è sottopeso. Le persone con anoressia riducono drasticamente l’apporto calorico, mettendo a rischio la propria salute fisica.
  2. Bulimia Nervosa: Consiste in episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto o l’abuso di lassativi. Le persone con bulimia tendono a sentirsi fuori controllo durante le abbuffate.
  3. Binge Eating Disorder (BED): Caratterizzato da abbuffate senza comportamenti compensatori, con conseguente aumento di peso e rischio di obesità. A differenza della bulimia, non vi è vomito
    autoindotto o utilizzo di lassativi.
  4. Disturbo Evitante/Restrittivo: Le persone evitano certi alimenti o riducono severamente la loro dieta per motivi diversi dalla paura di ingrassare, causando malnutrizione o altre carenze.
  5. Pica e Disturbo da Ruminazione: Il primo comporta l’ingestione di sostanze non alimentari (es. terra, carta), mentre il secondo riguarda il rigurgito e la rimasticazione del cibo.

2) Cause

Le cause dei disturbi alimentari sono multifattoriali e possono essere influenzate da un insieme di fattori biologici, psicologici, familiari e sociali.

Ecco una panoramica delle principali cause:

  1. Fattori biologici:
    ○ Genetica: Alcune persone possono essere predisposte geneticamente allo sviluppo di disturbi alimentari. Studi indicano che avere un parente con un disturbo alimentare aumenta il rischio.
    ○ Alterazioni chimiche del cervello: Squilibri nei neurotrasmettitori, come la serotonina, possono influenzare
    l’umore e il comportamento alimentare.
  2. Fattori psicologici:
    ○ Bassa autostima: Molte persone con disturbi alimentari presentano problemi di autostima, che si riflettono in un’immagine corporea distorta.
    ○ Perfezionismo: La tendenza a cercare la perfezione può portare a un controllo rigido dell’alimentazione e del peso.
    ○ Disturbi d’ansia o depressione: Molti individui affetti da disturbi alimentari sperimentano anche sintomi di
    depressione e ansia.
  3. Fattori familiari:
    ○ Dinamiche familiari disfunzionali: Un ambiente familiare instabile o caratterizzato da conflitti può contribuire allo sviluppo di disturbi alimentari.
    ○ Storia familiare di disturbi alimentari o obesità: Genitori o fratelli che hanno avuto problemi con il cibo o con il peso possono influenzare lo sviluppo di un disturbo.
  4. Fattori sociali e culturali:
    ○ Pressione dei media: L’idealizzazione di corpi magri nei media e nella cultura popolare può esercitare una forte pressione, soprattutto sui giovani, spingendoli a conformarsi a standard di bellezza irrealistici.
    ○ Commenti sul peso o sul corpo: Critiche o battute riguardo l’aspetto fisico, sia da amici che familiari, possono scatenare disturbi alimentari .
    Dunque, i disturbi alimentari derivano da una complessa interazione di questi fattori, e la loro comparsa è spesso legata a una combinazione di predisposizioni genetiche e influenze ambientali.

3) Sintomi

I sintomi dei disturbi alimentari variano a seconda del tipo di disturbo, ma ci sono alcuni segnali comuni che possono indicare la presenza di queste problematiche: analizziamoli insieme.

Sintomi Comuni:

  1. Alterazioni nelle abitudini alimentari:
    ○ Riduzione drastica dell’assunzione di cibo o abbuffate frequenti.
    ○ Evitamento di certi cibi, spesso associato a diete restrittive e selettive.
    ○ Abbuffate segrete, seguite da sensi di colpa e tentativi di compensare l’eccesso, come vomito autoindotto o uso di lassativi (tipico della bulimia) .
  2. Eccessiva preoccupazione per il peso e la forma del corpo:
    ○ Preoccupazione costante per il proprio peso, anche in condizioni di sottopeso.
    ○ Controllo ossessivo del corpo, con frequenti pesate o controllo allo specchio.
    ○ Timore di ingrassare anche quando si è chiaramente sottopeso (tipico dell’anoressia) .
  3. Comportamenti disfunzionali legati al cibo:
    ○ Saltare i pasti regolarmente o rifiutarsi di mangiare.
    ○ Rifiuto di mangiare in pubblico o di partecipare a situazioni sociali legate al cibo.
    ○ Mangiare solo cibi ipocalorici o cibi considerati “sicuri” come insalate o verdure crude .
  4. Segnali fisici e psicologici:
    ○ Perdita di peso significativa e rapida (anoressia) o oscillazioni di peso (bulimia e binge eating).
    ○ Fatica, debolezza, problemi digestivi e, nelle donne, interruzione del ciclo mestruale.
    ○ Depressione, ansia, bassa autostima e isolamento sociale.
    Sintomi Specifici:
    ● Anoressia nervosa: drastica riduzione dell’assunzione di cibo, perdita di peso evidente, preoccupazione eccessiva per il peso, sensazione di essere grassi nonostante la magrezza.
    ● Bulimia nervosa: episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori come vomito o abuso di lassativi.
    ● Binge Eating Disorder: abbuffate incontrollate senza pratiche di compensazione, spesso accompagnate da un senso di colpa e vergogna.

Riconoscere questi sintomi è il primo passo per intervenire e cercare un trattamento adeguato, che può comprendere terapia psicologica, supporto nutrizionale e in alcuni casi trattamenti farmacologici.

    4) Come Affrontarli

    Affrontare un disturbo alimentare richiede un intervento multidisciplinare, poiché si tratta di un problema che coinvolge sia il corpo che la mente.

    Le opzioni terapeutiche includono:
    ● Psicoterapia: La psicoterapia è un processo terapeutico che mira a migliorare il benessere mentale e a trattare una vasta gamma di problemi psicologici, emotivi e comportamentali attraverso l’interazione tra un professionista, il terapeuta, e il paziente.
    ● Supporto nutrizionale: È importante lavorare con dietologi e nutrizionisti per ristabilire abitudini alimentari sane.
    ● Terapie familiari: Coinvolgere i familiari può essere utile, specialmente nei casi di adolescenti. Il supporto sociale è cruciale nel processo di recupero.
    In caso di sospetti, è essenziale rivolgersi a professionisti specializzati, come medici, psicologi e dietisti, per una diagnosi e un trattamento appropriati.

    Conclusioni

    Riconoscere un disturbo alimentare è il primo passo per affrontarlo.
    L’intervento precoce è fondamentale per prevenire complicanze e promuovere una guarigione a lungo termine.
    Tuttavia, molte persone che ne soffrono possono non essere consapevoli della gravità del problema, rendendo necessario un approccio empatico e integrato per incoraggiarle a cercare aiuto.

    Fonti

      ISSalute “Disturbi dell’alimentazione”

      Valore Salute “DISTURBI ALIMENTARI: COME RICONOSCERLI
      E COME TRATTARLI?”