Si tratta di sessioni settimanali che comportano il completamento di un set di esercizi assegnato dal medico attraverso uno strumento terapeutico che permette di allenarsi, nelle aree maggiormente deficitarie (Attenzione Complessa; Apprendimento e Memoria; Funzioni Esecutive; Linguaggio; Funzione Percettivo Motoria), permettendo diversi vantaggi:
- A) La possibilità di controllare i risultati e avere un feedback delle risposte, misurato oggettivamente dal sistema;
- B) Impostazione di differenziati livelli di difficoltà aderenti al diverso livello di gravità della sintomatologia;
FISIOTERAPIA PER LA MENTE e DISABILITA’ INTELLETTIVA
La disabilità intellettiva (ritardo mentale) è un disturbo con esordio nell’età evolutiva e comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo in diversi ambiti, a cui si può pertanto intervenire in maniera mirata e tempestiva a sostengo delle capacità mentali del soggetto.
In particolare il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali come:
- problem solving
- pianificazione
- pensiero astratto
- capacità di giudizio
- apprendimento scolastico
- apprendimento dall’esperienza
Va ricordato che l’età cronologica specifica e le caratteristiche presenti all’esordio della disabilità intellettiva (ritardo mentale) variano in funzione sia dell’eziologia sia della gravità.
I soggetti che presentano forme più gravi di disabilità intellettiva tendono ad essere identificati più precocemente durante la fase di sviluppo, specialmente se si tratta di disturbi nel neurosviluppo (per es. Sindrome di Down). Nelle forme acquisite l’esordio può essere improvviso, in seguito a malattie quali meningiti o encefaliti o in seguito a traumi cranici avvenuti in età evolutiva.
La disabilità intellettiva (ritardo mentale) necessita spesso di un trattamento medico e farmacologico perché spesso è associato ad alterazioni neurologiche e somatiche. Tale intervento è spesso finalizzato anche a contenere e ridurre i comportamenti problematici associati quali aggressività, autolesionismo, movimenti stereotipati e stati di disattenzione e iperattività.
Intervenire in maniera mirata e tempestiva significa anche riuscire a strutturare un Intervento di Cura Personalizzato (IcdP) che si sostanzia di una programmazione, generalmente di durata annuale, di sedute di potenziamento cognitivo (o riabilitazione neurocognitiva) nelle quali, dopo una valutazione inziale sullo stato clinico della persona (vengono infatti somministrati dei test di livello per verificare quali sono i deficit e di che gravità sono) vengono proposti al paziente degli esercizi stimolo individuati specificatamente per introdurre e/o rafforzare quelle abilità che a causa dello specifico deficit non si sono sviluppate e consolidate spontaneamente.
FISIOTERAPIA PER LA MENTE e DISABILITA’ INTELLETTIVA
La disabilità intellettiva (ritardo mentale) è un disturbo con esordio nell’età evolutiva e comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo in diversi ambiti, a cui si può pertanto intervenire in maniera mirata e tempestiva a sostengo delle capacità mentali del soggetto.
In particolare il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali come:
- problem solving
- pianificazione
- pensiero astratto
- capacità di giudizio
- apprendimento scolastico
- apprendimento dall’esperienza
Va ricordato che l’età cronologica specifica e le caratteristiche presenti all’esordio della disabilità intellettiva (ritardo mentale) variano in funzione sia dell’eziologia sia della gravità.
I soggetti che presentano forme più gravi di disabilità intellettiva tendono ad essere identificati più precocemente durante la fase di sviluppo, specialmente se si tratta di disturbi nel neurosviluppo (per es. Sindrome di Down). Nelle forme acquisite l’esordio può essere improvviso, in seguito a malattie quali meningiti o encefaliti o in seguito a traumi cranici avvenuti in età evolutiva.
La disabilità intellettiva (ritardo mentale) necessita spesso di un trattamento medico e farmacologico perché spesso è associato ad alterazioni neurologiche e somatiche. Tale intervento è spesso finalizzato anche a contenere e ridurre i comportamenti problematici associati quali aggressività, autolesionismo, movimenti stereotipati e stati di disattenzione e iperattività.
Intervenire in maniera mirata e tempestiva significa anche riuscire a strutturare un Intervento di Cura Personalizzato (IcdP) che si sostanzia di una programmazione, generalmente di durata annuale, di sedute di potenziamento cognitivo (o riabilitazione neurocognitiva) nelle quali, dopo una valutazione inziale sullo stato clinico della persona (vengono infatti somministrati dei test di livello per verificare quali sono i deficit e di che gravità sono) vengono proposti al paziente degli esercizi stimolo individuati specificatamente per introdurre e/o rafforzare quelle abilità che a causa dello specifico deficit non si sono sviluppate e consolidate spontaneamente.